sabato 4 luglio 2009

In cerca di lavoro: tortuosi sentieri nel mondo IT

Ebbene si, anche per me e` giunto il momento di compiere il salto, e approdare, si spera, in quella vasta terra di tutti e di nessuno nella quale trascorrero' il resto della mia vita. Al contrario di molti che credono nel destino, io sono convinto che nulla avviene per caso e che tutti compiamo delle scelte che condizioneranno, in linea di massima, le nostre future aspettative. Mi trovo adesso a dover affrontare una delle piu' ardue: la ricerca del lavoro.

Onestamente con una Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica mi sento ottimista e sicuro riguardo la mia futura occupazione e i benefici economici che ne deriveranno. Una sicurezza che pian piano ha cominciato ad affievolirsi quando ho iniziato ad interessarmi di politica ed economia. Avendo fissato l'Italia come stabile dimora (anche questa e' stata una scelta), noto che la situazione non e' delle migliori. Non importa quanto tu sia smart, idealista, capace, volenteroso, etc, per accedere al mondo del lavoro avrai bisogno di spendere un anno della tua vita a svolgere uno stage in un'azienda di tuo interesse. Ma l'interesse e' stato solo quello dell'azienda nei tuoi confronti, tu hai solo accettato. Quando hai firmato il contratto di lavoro sapevi solo che si trattava di un'azienda operante nel settore dell'Information Technology, con un buon nome, e che, a detta di tanti, produceva un sacco di cose interessanti. Del resto, non potevi sapere che avresti lavorato come uno schiavo dieci ore al giorno su cose di cui non te ne frega niente.

E' proprio questo il punto. La tua prima decisione e' quella di lavorare nel settore IT, con una laurea in Ingegneria Informatica non e' stata poi una scelta difficile. Adesso ti tocca scegliere quale settore del settore IT puo' permetterti un buon guadagno e darti col tempo delle notevoli gratificazioni professionali. Ma le grosse aziende che hai selezionato a tal proposito non hanno la minima intenzione di investire su di te, cosi' accetti di lavorare per un'azienda di consulenza che ti permette di occuparti di un settore, all'interno di un settore, distaccamento di un altro settore del settore IT. Praticamente fai tutto cio' che non hai mai desiderato, scrivere un adapter in vbasic per dati che devono essere spostati da un database mysql ad un database Microsoft SQL Server. Oppure scrivi una form per un software gestionale, commissionato da un'azienda X ad un'azienda Y, poi Y ha commissionato a Z, e Z a sua volta a B, e via dicendo fino alla tua azienda F, che sta per Fregatura.

Ma va bene cosi', un anno di stipendo e una voce in piu' sul CV sicuramente ti avranno ricompensato degli sforzi compiuti. Gia', 800 euro lorde al mese, in una citta' cosi' cara come Roma, e la dicitura sul curriculum "conosco SQL e so lavorare Visual Basic" sono molto allettanti per chiunque.

Poi decidi di cambiare lavoro, l'azienda che ti fa gola ha deciso di puntare su di te. Le leggi dello Stato Italiano consentono alla nuova azienda di stipulare con te un nuovo contratto di inserimento (stage) della durata di 6 mesi, retribuito a meno del minimo sindacale per un lavoratore, che ti consenta di diventare operativo e fruttifero per l'azienda, acquistando dimistichezza con i nuovi colleghi, ambienti, tool di sviluppo, linguaggi, convenzioni, clienti, bla, bla, bla. La nuova azienda ti piace perche' produce prodotti per il web. Inizierai a lavorare su piattaforma .NET, cosi' acclamata dai piu'. E cosi' ricominci: adapter, connecter, database, pezzi di codice da incastrare con altrui pezzi di codice, API e quant'altro. Aggiunto un designer grafico ed un capo che ordina al suo portaborse di controllare il prodotto finito otteniamo un prodotto ultimato per il cliente finale, che non sa usarlo. Allora lo stagista di turno si occupa di documentazione (inutile), di testing, di rattoppamenti vari ed il prodotto e' pronto o quasi. Basta solo che il cliente non voglia aggiungere una nuova feature venuta fuori all'ultimo momento, ed ecco che si smantella tutto e si ricomincia da capo.

Dove sono andati a finire la tua creativita', la tua spiccata attitudine a risolvere i problemi, il tuo pratico senso delle cose, la tua propensione al lavoro di gruppo? Sono sicuramente servite a tenere a bada i clienti e i tuoi capi. La tua pazienza invece si esaurisce nel momento in cui il prodotto viene pagato 100.000 euro e tu percepisci 500 euro nette al mese, utili al massimo per pagarti l'affitto di una stanza.

Resto dell'avviso che per realizzarsi professionalmente nella propria vita la scelta del posto di lavoro debba essere effettuata in base alle proprie capacita' ed attitudini. Svendere il proprio lavoro risulta demoralizzante ed indice di poca combattivita'. Se c'e' gente che accetta 500 euro al mese per svolgere lo stesso lavoro di un dipendente che ne prende 1500, allora nutro poca stima in questa gente. Se ci sono leggi che permettono questo, allora nutro poca stima nei politici che le hanno scritte ed approvate (Riforma del governo Berlusconi).

Alle aziende che operano su piattaforme Microsoft dico: "Avete tutti questi soldi da spendere?". Alle aziende che investono 500.000 euro in uno spot televisivo dico: "Proprio sicuri che ripartendo la meta' di questi soldi in stipendi non avreste incrementato indirettamente la produttivita' facendo felici tutti?". Ci sono tanti modi per risparmiare, non facciamolo sugli stipendi. Avete idea di quanto costano delle licenze Microsoft oggigiorno? Avete idea di quanto siano produttivi un Desktop o un Server basati su kernel Linux, ovviamente ottenuti a costo tendente allo zero? E che nessuno mi venga a parlare del costo nascosto di manodopera necessaria a far funzionare tali sistemi. Non abbiate gli occhi bendati. Molte aziende richiedono espressamente la conoscenza dei sistemi Microsoft ed in particolare della suite Office. Basterebbe essere sicuri che il candidato adoperi una distribuzione Linux tra le sue mura domestiche e che abbia dimistichezza con OpenOffice (o Kwrite, AbiWord, etc.). Forse pochi candidati avrebbero i requisiti? Manodopera selezionata, produttiva, e che contribuisce da subito ad un notevole risparmio aziendale. Che tutti poi si adegueranno alla richiesta di mercato e' un passo che avverra' da solo, come la diffusa consuetudine del popolo italiano di comportarsi come un gregge di pecore.

giovedì 5 giugno 2008

Sex & the City: il film

Premessa: sebbene questo non sia un post negativo, lo pubblico ugualmente in questo blog.

Questa non vuole essere una recensione al film Sex & The City, uscito nelle sale giorno 30 Maggio 2008, per quella vi rimando al sito www.spietati.it, se riuscite a decifrare il modo enigmatico e contorto col quale scrivono quei critici...

Zingarello e Trilli, dopo essersi fatti una scorpacciata di puntate di Sex & The City aspettano anche loro l'attesissimo film, in uscita nelle sale. Tutta questa attesa li porta a recarsi al cinema un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.

Mentre zingarello e trilli aspettano fuori dal cinema che si faccia l'ora di entrare, zingarello comincia a notare che, tra la gente che aspetta fuori, la percentuale di donne rispetto agli uomini è molto alta, circa il 100% meno uno, cioè "io".

Così zingarello realizza qualcosa che non ha realizzato negli ultimi mesi... ovvero che si tratta di un ottimo telefilm, realistico, brillante, divertente e moderno, ma che purtroppo ha saputo coinvolgere soltanto una prevalenza di pubblico femminile. Già, ogni singola donna di questa terra, nel bene o nel male, ritrova se stessa in una delle quattro attrici protagoniste.

Dopo essere entrati nella sala (rigorosamente per primi), trilli e zingarello decidono di contare gli esemplari di sesso maschile e femminile che man mano venivano a vedere il film. All'ingresso di un uomo trilli era entusiasta perchè poteva far avanzare il suo conteggio, non essendosi accorta che l'uomo era al seguito di 30 donne... Si, penso che la giusta proporzione sia stata 30:1.

In una sala di 322 posti, solo qualcuno in prima fila non è stato occupato. Il numero di esemplari maschi è stato conteggiato sui 15, che viene portato a 20 considerando qualche disattenzione a luci spente. Su 20 uomini abbiamo stimato che circa 1/4 di essi accompagnava semplicemente la propria partner al cinema, non essendo interessato al film.

La stessa espressione sul volto degli esemplari maschi lasciava trasparire una sensazione di imbarazzo. Ad esempio, uno di loro appena entrato in sala, individua subito i due posti liberi accanto a me indicandoli con il dito e sperando ad una compagnia del proprio sesso. La ragazza lo trascina via. La tattica femminile, a giudicare dall'assegnazione dei posti, evita quindi ai maschietti di riunirsi.

Lo strano vociferare di fondo confermava la mia ipotesi: mi trovavo in un pollaio!

Devo dire che mi sarei aspettato commenti a voce altissima come: "gli uomini sono tutti uguali", "se l'è meritato", "viva il potere femminile", etc. etc. ma devo dire che in sala era presente il giusto compromesso tra divertimento e maturità. Così ho sorriso, mio malgrado, quando ho sentito un gemito collettivo in sala destato dall'apparizione sul maxischermo di un pene per qualche centesimo di secondo.

All'accensione delle luci ho visto gli accompagnatori maschi fiondarsi verso la prima uscita, sembrava quasi non sarebbero riusciti a sopportare i commenti post-film, o comunque troppo impauriti da tante donne tutte insieme...

Come consuetudine, zingarello e trilli aspettano che si svuoti la sala e riprendono la loro strada, pensando al momento di vedere quel film in versione DVD, ovviamente accoccolati sotto le coperte.

venerdì 14 marzo 2008

Destino

Eccoci qua...

Non so proprio da dove iniziare. Mi tremano le dita se penso che leggerai queste poche righe, perche' adesso e' proprio da parecchio che non comunichiamo... ma e' una cosa che dovevo fare...

"Auguri di buon compleanno" mi sembra "troppo" e "poco" al tempo stesso. Aspettavo i tuoi e non sono arrivati, e ricordo ancora l'attesa di quel giorno infinito. Alla fine ho compreso le tue motivazioni...

Ti prego di non rispondere a questa email. La mia unica speranza e' di trovarti li' quel giorno, in quel posto che potrebbe non piu' esistere ma che entrambi sappiamo dove si trova.

Non basterebbero mille di queste email per comunicarti tutto quello che ho dentro in questo momento. Perche' ti ho portata con me ogni singolo giorno in questi mesi.

lunedì 10 marzo 2008

Ti presento

Dopo qualche anno di indugi, finalmente ti sei deciso a creare un blog tutto tuo. O meglio, quello lo avevi già fatto in passato... ma la tua pigrizia non ti ha permesso di cominciare a mettere nero su bianco quello che pensi (e che tanti criticano...).

Più che altro parlerei di "nero su nero", dato il titolo che hai dato a questo blog. Spero non sarai uno di quelli che sparano a zero su tutto e tutti senza aver azionato prima il cervello. E in fondo ti conosco, un pò lo sei, ma noto grossi cambiamenti in corso negli ultimi tempi...

D'ora in poi ti dirò cosa fare, cosa pensare, cosa scrivere. D'ora in poi starò attento a tutte quelle cazzate che fai durante il giorno, tu e quel branco di sconosciuti che ti circondano. Sarò la tua mente, la tua ragione, il tuo modo di prendere la vita, la tua esperienza, la tua caparbietà, la tua debolezza, la tua sofferenza, la tua impotenza, il tuo Mondo insomma.

Cercherò di farti vedere le cose in modo diverso, perchè tutti la vedete allo stesso modo, in uno squallido, pecoreggiante, ipocrisiaco modo.

Non accetterò commenti né da te né da altri, non solo perchè non ho interesse nel vostro giudizio, ma anche perchè così facendo spero usiate di più la testa che la bocca e le dita... ed una testa piena è più difficile da riempire di una testa vuota, non credi? Pensi che voglia sapere tutto quello che ti passa per la testa? O che io sia più interessato a tutto ciò che sostituisci nella tua testa?

Spero tu non me ne voglia per i tanti errori e orrori che incontrerai leggendomi, ma cerco di esprimere ciò che è umano, cioè quello che speri di raggiungere.

Mi congedo lasciandoti l'augurio, caro Antonio, che tu riesca a seguire i miei pensieri laddove essi riescono a spingersi... e ti chiedo solo di ascoltare.